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Consiglio Ecumènico delle Chiese.

(World Council of Churches). Organizzazione federativa mondiale, con sede a Ginevra. Si costituì nel 1948 ad Amsterdam nel corso di un'assemblea cui parteciparono i rappresentanti di 147 Chiese cristiane, dalla fusione dei due rami del Movimento Ecumenico (il Life and Work e il Faith and Order). In seguito alle adesioni successive, le Chiese attualmente rappresentate (ortodosse, protestanti, anglicane) sono 240 circa, appartenenti a numerosi Paesi. E' articolato in un'Assemblea, un Comitato Centrale, un Comitato Esecutivo, un Praesidium e un Segretariato generale. Si tratta di un organismo di collegamento fra le diverse Chiese che si riconoscono nella professione di fede in "Signore Gesù Cristo quale Dio e Salvatore". Scopo dell'organizzazione è quello di promuovere la cooperazione, soprattutto in campo missionario, delle varie Chiese cristiane, di studiare le differenze di credo e di culto esistenti fra le diverse confessioni, di analizzare i problemi sociali, politici, economici del mondo, tra cui i problemi della pace, del sottosviluppo, dell'evoluzione dei costumi, del controllo delle nascite. All'assemblea tenutasi a Uppsala nel luglio 1968 era presente per la prima volta una delegazione ufficiale di 15 osservatori inviati dalla Santa Sede; la Chiesa cattolica non è infatti membro, ma è presente alle riunioni con diversi osservatori.